Emilio Bisi

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Biografia breve di Emilio Bisi

Emilio Bisi (Milano 1850 - 1920) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. È nato a Milano il 7 novembre 1850; suo padre Luigi, importante pittore prospetticoe architetto, allievo del Migliara, nato a Milano nel maggio 1814 ed ivi morto nel settembre 1886, fu insegnante dell'Accademia di Brera e presidente della stessa dal 1880 fino alla morte. Emilio Bisi fu dapprima avviato allo studio delle scienze matematiche, ma presto l'abbandonò per la scultura. Egli svolse la sua attività prevalentemente in Milano, dove aveva studio in Via Montebello al n. 3, ma lavorò molto anche in altre località lombarde e in Trieste ed in Roma. Sue opere principali sono la statua di Santa Melania nel Duomo di Milano; i monumenti a suo padre Luigi Bisi e al conte Carlo Balbiano di Belgioioso, che aveva presieduto prima del Bisi l'Accademia di Belle Arti, nel palazzo di Brera a Milano; il monumento funebre ai fratelli Maccia nel Cimitero monumentale di Milano. L'opera sua più nota in Milano è il monumento “All'Alpino", ora in Piazza Giovanni XXIII°: la statua in bronzo dell'alpino, raffigurato col fucile ai piedi, mentre solleva sulla testa un grosso masso in atto di scagliarlo contro i nemici della Patria, si erge su di un alto piedistallo in pietra che richiama alla mente le alture montane. Nella città di Trieste il Bisi ha eseguito le statue colossali di santi per il Temnpio serbo-ortodosso della SS. Trinità e di Santo Spiridione e il monumento sepolcrale Covacevich nel cimitero serbo della città. Inoltre, ha eseguito il monumento ad Antonio Gussalli con epigrafe di Giosuè Carducci nella cittadina lombarda di Soncino e il monumento a Giuseppe Garibaldi in Lerici. Nel complesso monumentale del Vittoriano" in Roma egli ha scolpito la grande statua allegorica della "Lombardia", posta assieme ad altre quindici figure delle Regioni d'Italia, a coronamento dell'attico del Monumento. La grande statua si erge solenne e maestosa, con le vesti squassate dal vento, nell'atto di sguainare la spada, fra la statua del Piemonte di Pier Enrico Astorri e quella del Veneto realizzata da Paolo Bartolini. La Commissione preposta all'aggiudicazione dei lavori scelse il bozzetto del Bisi fra i duecentoventiquattro bozzetti di ben 182 scultori concorrenti affermando che esso ben si armonizzava con lo stile classico del monumento del Sacconi e per la bella ed ardita figura e per l'efficace rappresentazione del caratteristico tipo di "Lombardia". Il Bisi prese parte al terzo concorso per l'esecuzione dell'ornamentazione scultorea del sottobasamento della statua equestre nello stesso grandioso complesso monumentale, parte che era destinata a diventare "l'Altare della Patria"; il tema del terzo concorso s riferiva al significato civile e politico del Monumento da svilupparsi in due grandi fregi che avrebbero dovuto trovar posto ai lati della centrale figura di Roma. Vi presero parte diciannove tra i migliori scultori italiani dell'epoca fra cui Ettore Ximenes, Arturo Dazzi, Augusto Passaglia, Lodovico Pogliaghi e Angiolo Zanelli. La Commissione preposta nella seduta del 19 gennaio 1909, pur avendo riscontrato notevoli pregi nei modelli presentati, prescelse quello dello Zanelli, che poi eseguì l'opera grandiosa, affermando ch'egli aveva bene espresso i due concetti dell'amor patrio che pugna e vince e del lavoro che edifica e feconda. Ad Oria in Val Solda, sulla facciata della casa che fu già del Fogazzaro il Bisi ha scolpito una lapide con un bel busto del famoso scrittore. Nella Galleria d'arte moderna di Milano vi è il suo marmo "Sognando", che il Bisi espose in gesso alla quinta biennale d'arte di Venezia del 1903, assieme ad una "testa di donna" e all'opera "In gurgite vasto" entrambe in gesso. Emilio Bisi è morto in Milano nell'anno 1920.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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